Pomeriggio insolito al Circolo dei Lettori, quando assisteremo a una sorta di nobile gara di generosità tra Sandro Veronesi e Marco Missiroli che, insieme, vogliono sostenere il primo libro di Marco Amerighi, scrittore dal talento sicuro. “Le nostre ore contate” (da poco uscito per le Strade blu di Mondadori) è un romanzo dalle tematiche intense – la forza del passato, i padri lontani, le fabbriche dell’amianto che uccide –, una trama ben strutturata, la scrittura precisa e insieme emotiva. Un gran bell’esordio, dunque. Ma loro, Veronesi e Missiroli, come hanno cominciato? Com’era il mondo editoriale, la società letteraria, il pubblico e la critica quando uscirono e si affacciarono sulla scena letteraria?
Fra ieri e oggi, fughe nella natura e nelle città, amici e nemici assisteremo al racconto di tre esperienze diverse del mestiere di scrivere. E di vivere.
Sandro Veronesi (Firenze, 1959). Nel 1988 esordisce con Per dove parte questo treno allegro (Theoria). Nel 2006 vince il Premio Strega con Caos calmo (Bompiani), tradotto in 20 paesi. Il suo ultimo libro è Non dirlo - Il Vangelo di Marco (2015, Bompiani). Scrive per il «Corriere della Sera».
Marco Missiroli (Rimini, 1981). Nel 2005 esordisce con Senza coda (Fanucci). Con l’editore Guanda pubblica Il buio addosso (2007), Bianco (2009) e Il senso dell'elefante (2012). Nel 2015 esce per Feltrinelli il romanzo Atti osceni in luogo privato. Scrive per la cultura del «Corriere della Sera».
Marco Amerighi (Pisa, 1982). È laureato in Letteratura spagnola e vive a Milano dove lavora come consulente letterario e traduttore. Le nostre ore contate è il suo primo romanzo.