Era l’uomo più ricco d’Europa, Agostino Chigi, il banchiere più potente.
Nel primo ‘500, per avere ingenti prestiti o affrontare sanguinose guerre, a lui si rivolgevano papi, principi e repubbliche. Ma Agostino fu anche un imprenditore illuminato, un facoltoso collezionista di antichità e un generoso mecenate di grandi artisti, primo fra tutti Raffaello Sanzio.
Senese di nascita, visse nella Roma dei Papi più munifici e sensibili all’arte, la Roma del pieno Rinascimento. Ambiva ad appartenere all’élite colta e nobile del suo tempo, e il suo infinito denaro, pur nella posizione di un uomo di banco, glielo permetteva. Per i suoi eredi, però, sognava castelli da governare e porpore cardinalizie. Peccato che nel 1511, più che quarantenne, ancora non avesse figli maschi. Così, in quell’anno, prese alcune decisioni ardite. Riguardavano due donne, Margherita e Francesca.
Laura Lepri, direttrice del Circolo dei Lettori di Milano – a latere della splendida mostra delle Gallerie d’Italia "Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi"-, racconta l’affascinante storia di Agostino Chigi, il banchiere che, inseguendo il modello di Lorenzo il Magnifico, voleva lasciare ai contemporanei e ai posteri il segno della propria prodigalità.
La sorte, tuttavia, decise diversamente. E le preziose collezioni dell’uomo che chiamò a dipingere Baldassarre Peruzzi, Sebastiano Del Piombo, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma e il divino Raffaello, per rendere memorabile la sua villa sul Tevere – l’attuale villa Farnesina -, seguirono un sorprendente, funesto destino. Sic transit gloria mundi…
Splendide immagini corredano l’incontro in presenza, trasmesso anche in diretta streaming sul nostro canale YouTube.
Per la partecipazione in presenza, l’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Laura Lepri