«Un mattino entrando a Milano, in una bella mattinata di primavera, e che primavera! Ero in Corsia del Giardino, poco dopo in via Bigli all’inizio della Corsia di Porta Nuova. Questa città divenne per me il più bel luogo della terra». È il primo incontro con Milano di un diciassettenne che si chiamava Henri Beyle: sottotenente di cavalleria, arrivato con la grande armée guidata dal console Napoleone Bonaparte. Era il maggio del 1800. Più tardi, diventato Stendhal, avrebbe scritto: «Amo questa città. Qui ho trovato le più grandi gioie e i più grandi dolori, qui soprattutto, ed è ciò che costituisce la patria, ho provato i primi piaceri. Qui desidero passare la mia vecchiaia e morire».
Giuseppe Marcenaro, scrittore e saggista, cercherà di “evocare” Stendhal la cui eredità umana e letteraria è possibile compagna di certe nostre giornate.
Pietro Boragina, pittore, saggista e curatore di mostre, farà “rivivere” Stendhal leggendo alcuni brani della sua opera.
A seguire, per chi lo desideri, un focus sulla Milano dei salotti romantici presso le Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo, dove è in corso la mostra sul Romanticismo.
Giuseppe Marcenaro
Pietro Boragina