A Casa Manzoni, in queste settimane di ottobre, due fantasmi si aggirano in fraterna amicizia. In realtà non si sono mai incontrati, ma Don Lisànder e Fëdor M. Dostoevskij condividevano più di uno sguardo sul mondo, soprattutto quello interiore. Quello della coscienza, dei delitti e delle pene che toccano agli uomini.
Il Circolo dei Lettori li ha virtualmente avvicinati festeggiando con un ospite speciale la mostra, dedicata allo scrittore russo, che è visitabile fino a fine mese a Casa Manzoni. Nella modalità di una lectio magistralis ascolteremo Paolo Nori, scrittore e traduttore, autore di una bellissima biografia romanzata, Sanguina ancora (Mondadori), in cui Nori ha ricostruito, con competenza di studioso e una scrittura seducente nella sua surreale colloquialità, “l’incredibile” vita di Dostoevskij, ma anche il composito scenario culturale della Russia di metà e fine Ottocento.
Fëdor M. Dostoevskij fu ingegnere senza vocazione, genio precoce della letteratura, nuovo Gogol', aspirante rivoluzionario, condannato a morte, confinato in Siberia, cittadino perplesso di San Pietroburgo, giocatore incapace e disperato, marito innamorato e padre incredulo, goffo, calvo, vecchio fin da quando è giovane, uomo malato, confuso, contradditorio, disperato, ridicolo... e così simile a noi, avverte Nori.
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L’incontro, corredato da immagini, sarà trasmesso anche in diretta streaming.
© Fotografia Sanat Kultur, Pinterest.
Paolo Nori
© Claudio Sforza