Pomeriggio fra realtà e finzione al Circolo dei Lettori. A partire da un libro, rivisto a distanza di vent’anni e ristampato di recente nei Tascabili Bompiani - Amore, romanzi e altre scoperte- narrazione di una gioventù di fine millennio e mosaico di libri che l’hanno formata, Mario Fortunato affronta un tema seducente e intramontabile: il confine incerto, misterioso ma paradossalmente definito dai generi letterari secondo cui una narrazione, prendendo a prestito la vita di un autore, diventa la sua autobiografia o un romanzo di pura fiction.
L’immensa Recherche proustiana non è anche la storia di come “Marcel diventa scrittore”? E perché Lessico famigliare di Natalia Ginzburg è considerato un romanzo? Le pagine di Proust, Gide, Mishima, Isherwood, Maugham, Barthes, Virginia Woolf, Ingeborg Bachmann, Pier Vittorio Tondelli vengono ritrovate e rilette come se fossero carne e sangue di chi se n’è nutrito ed è cresciuto con loro. Diventando scrittore o lettore.
Musiche e immagini corredano l’incontro.
Mario Fortunato, scrittore, traduttore e critico letterario, ha diretto l’Istituto italiano di cultura di Londra ed è editorialista della Süddeutsche Zeitung. Fra i suoi ultimi libri, editi da Bompiani, I giorni innocenti della guerra (2007), Quelli che ami non muoiono (2008), Le voci di Berlino (2014) e Noi tre (2016).